C’era un’italiana, una messicana e un inglese…

Regola numero uno se non si vuol vedere fallire miseramente il proprio ristorante nel giro di un mese: mai, e dico mai, permettere che un’italiana e una messicana siano lasciate sole a gestire il locale per una sera intera. Si sa bene che tipo di sangue scorre nelle vene di entrambe. In particolare quando sotto il loro comando viene lasciato un povero ragazzo inglese appena assunto che risponde ad ogni loro ordine come un cagnolino, scodinzolando felice per una Coca Cola ordinata per errore da un tavolo e per una ciotola di patatine fritte avanzate da un cliente che gli sono state concesse durante il turno di lavoro. Ma parliamo dell’indole dell’italiana e della messicana. Non è bello da dire, lo so, ma l’arte di fottere il prossimo noi ce l’abbiamo nel sangue… e appena possibile la sfoderiamo. Questo vale per qualsiasi cosa, che si tratti di far arrivare meno mance di quelle che spettano alla cucina, di allungare un po’ di più un cocktail così che ne resti un po’ anche per noi nello shaker, di arrotondare per eccesso l’orario di fine lavoro. Non è facile ammetterlo, ma è così che stanno le cose. Siamo (quasi) tutti degli approfittatori seriali. Quando si parla di fottere i supermarket, poi, se ne sentono di tutti i colori. È una gara a chi trova il sistema migliore. Il fatto è che questo popolo è talmente puro e casto che mai si immaginerebbero che uno possa pensare di fare tali cose. E infatti, quando sono loro a venire da noi, come minimo gli fottono il portafoglio in metropolitana. Quanti ne ho visti piangere quando lavoravo per il consolato neozelandese a Milano! Il problema è che sono troppo ingenui. Noi italiani, modestamente, siamo molto più sgamati in certe cose. In questo, mi duole ammetterlo, ma mi sento un’italiana vera. È una cosa che purtroppo non perderemo mai. Purtroppo e per fortuna! Noi italiani, diciamo che abbiamo un terzo occhio di fabbrica… dico bene o dico male?

Ad ogni modo, io e la Paolina (la messicana) siamo diventate grandi socie d’affari. Peccato che lei tra poco parta e io cambi lavoro. Ma come si dice: “tieniti stretti gli amici, ma ancor più stretti i tuoi nemici” (o chi tale lo potrebbe diventare).