Quod non potest me necare, me fortiorem facit

Qualcuno una volta disse “ciò che non uccide fortifica” e io dico “e speriamo che non sia solo una frase consolatoria!” Dopo la giornata di oggi, a me, chi m’ammazza più?!

Ma partiamo dall’inizio… Sveglia ore 8 dopo una notte di tempesta qui in quel di Sydney. Ebbene si, non ha smesso di piovere un secondo da ieri sera. Per fortuna che uso i tappi quando dormo! Ogni tanto mi svegliavo, ne toglievo uno e restavo stordita dal fruscio degli alberi e dal tanto rumore che faceva la pioggia! E meno male che è estate! Ieri il tipo del negozio dove ho comprato la chiavetta diceva che dovrebbero esserci almeno 10 gradi in più di quelli che ci sono in questi giorni. Comunque a me va benissimo anche così, anzi, direi che dai 15 gradi in poi io non mi pronuncio. Avrò modo di lamentarmi quando farà troppo caldo… già l’altro giorno alla spiaggia mi sono scottata la riga della testa (come succede ogni volta che prendo un minimo di sole)… c’è chi invece, non si sa come, arriva a scottarsi le ascelle! (e qui non faccio nomi… l’interessato/a capirà J). Ogni tanto mi rendo conto che divago troppo. Dicevo… fino alle 10 qui in casa non è volata una mosca, perciò per ingannare il tempo in attesa che qualcuno mi spiegasse dove fossero le cose della colazione ho guardato un po’ di tele (Ugly Betty in inglese più qualche telegiornale).
Alla fine, colta dai morsi della fame, mi sono arrangiata da sola a prepararmi un the cercando di non farmi saltare addosso dal cane rinchiuso in cucina tra 4 sedie per evitare che per colpa del temporale andasse in giro per casa a far danni durante la notte. Se avessi rinchiuso Nevina tra delle sedie non c’avrebbe messo niente a saltarle e liberarsi… va beh! Fortuna che poco dopo si sono alzati tutti e Debrah mi ha fatto vedere come scaldare i toast. Alle 11.30 sono andata al supermarket con loro a fare la spesa… Troppo gentile, visto che, come da contratto, è lei che deve provvedere alla mia colazione e alla mia cena, mi ha chiesto cosa preferivo e mi ha preso 6 litri di succo d’arancia sebbene loro non lo bevano. Spero non faccia schifo quella marca sennò sai che figura!

Il bello arriva adesso. Ero d’accordo con Simo che ci saremmo trovati alla City Hall alle 13 per pranzare insieme e poi fare un giro. Bene, io sono stata li ad aspettarlo dalle 13.05 alle 13.30, lui idem. Non ci siamo visti. No comment. Sia io che lui abbiamo passato il pomeriggio e girovagare in cerca l’uno dell’altro nei posti in cui c’era più possibilità che fossimo. E infatti, quando finalmente siamo riusciti a sentirci, alle 17.30, abbiamo constatato che siamo stati negli stessi posti ma a quanto pare in momenti diversi. Roba da non crederci! Mi vergogno anche a raccontarlo…

Per oggi ormai non ci vedremo più, anche perché domani lui ha scuola e io comincio lo stage. Domani altra giornata impegnativa dal punto di vista psicologico. In questi giorni sto affrontando tanti piccoli choc… dal viaggio massacrante, alla consapevolezza di essere dall’altra parte del mondo, in un altro emisfero, in un’altra stagione, in un altro momento della giornata… è per questo che dico che se non mi viene un attacco adesso non mi viene più!

Cmq oggi quando vagavo da sola per la città devo ammettere che non è stato semplice affrontare il senso di solitudine. Mi consolava sapere che da qualche parte c’era Simo che mi stava cercando. Se fossi partita completamente sola credo che sarebbe stato davvero tutto più difficile. Ogni tanto mi veniva da pensare “adesso vado in aeroporto, prendo il primo volo e torno a casa”. Però poi pensavo “no dai, resisti, resisti…. è solo questione di abituarsi a tutti questi cambiamenti. Ne uscirai più forte di prima”. Speriamo davvero che ne valga la pena.